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Nuova Nex5, please!

Questione di feeling……

la City Nex5 è una city bike estremamente raffinata, che racchiude il sapore magico del presente e del passato, attenzione e semplicità, evocando ricordi d’altri tempi e verdi paesaggi immersi nella natura.

Un fascino tutto “naturale” che sta letteralmente conquistando il pubblico ciclista.

Oggi è disponibile in tutta la sua bellezza, nei colori nero lucido, verde Junco e Old Grey.

Il telaio e gli accessori in alluminio la rendono leggera, il cambio Shimano Nexus a 5 velocità ne determina la scorrevolezza, la semplicità, la cambiata regolare, la silenziosità; il cesto in vimini invecchiato la rende fiera di “essere un po’ vintage” ma allo stesso tempo pratica, semplice e facile da usare, si distingue sia in città che per una gita fuori porta.

Accattivante e naturale, bella in movimento ma anche da vedere, moderna ma senza lasciarsi condizionare dalle mode, raffinata e particolare senza temere il passare del tempo!

Vi aspettiamo presso il nostro show room per presentarvela!

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Pensiamo davvero che la colpa sia degli altri?

Ognuno di noi ha la sua percezione delle cose.
C’è la persona che ama la sua città perchè le offre i servizi che desidera (divertimenti, parchi pubblici supermercati e centri commerciali vicino a casa ) e, dall'altra parte, c’è la persona insoddisfatta perchè c'è troppo rumore, troppi negozi , troppi bambini o servizi che non le interessano. Siamo tanti e possiamo avere punti di vista diametralmente opposti davanti alla stessa cosa.
Se sei un commerciante puoi essere felice se tante auto passano di fronte alle tue vetrine, ma se sei un disabile che deve destreggiarsi tra una giungla di marciapiedi magari interrotti rischiando la vita ogni momento, allora preferiresti delle belle zone pedonali.

Spostiamo l’attenzione sulla qualità della nostra vita quotidiana: riusciamo a camminare tranquillamente, sia che siamo bambini, donne, ragazzi, mamme col passeggino o disabili e anziani - usando i marciapiedi e rispettando gli attraversamenti pedonali? Riusciamo ad andare in bicicletta senza correre il rischio di essere falciati a ogni curva ma rispettando anche i diritti degli automobilisti e dei pedoni?
Facciamoci ogni tanto questa domanda. E prendiamoci la responsabilità di essere davvero una società che vuole definirsi "civile", per diventare davvero una civiltà da terzo millennio.
Il fine di ognuno di noi è stare bene ma non è così automatico. Non è che la "città" sia un agglomerato a sè stante che domani mattina si sveglierà e dirà "Da oggi sono pulita. Oggi sono sicura. Oggi diventerò rispettosa dei diritti di tutti".
La città siamo noi! Le citta dovrebbero essere a "misura d'uomo" e permettere il benessere, ma se la mattina usciamo con la mascherina tanto salutari non sono ..........Le stesse amministrazioni hanno i nostri dubbi perchè ogni tanto pensano che fermando le auto per un giorno, il giorno dopo tutto sarà pulito e lindo.
Tanti bei discorsi, ma volete mettere oggi le comodità? Volete mettere i tempi andati e tutte le cose che si doveva fare a mano, o a piedi, o aspettare per sapere o per fare? Oggi in un nanosecondo fai parcheggiare la tua auto da sola, oggi non devi scendere per chiudere il cancello, oggi vai in un'ora dove anni fa si andava in un mese.
Abitudini. Ci si abitua presto al meglio per poi cominciare a dire " Si stava meglio quando si stava peggio"!

Proviamo per un attimo a considerare che siano di vitale importanza i nostri comportamenti di ogni giorno, di ogni ora, di ogni minuto e che questi siano fondamentali per la nostra città.
Se ogni famiglia ritiene che sia necessario avere almeno 2 o 3 automobili, le nostre città e le nostre amministrazioni saranno inevitabilmente a favore delle macchine e contro qualcos'altro. Questo è come ci comportiamo e ci muoviamo ogni giorno, perchè dovrebbe essere diverso? Siamo noi a fare la nostra città ed è difficile dire che il tale sindaco o la tale amministrazione è responsabile se i centri sono pieni di auto o le strade sono impercorribili a piedi o in bicicletta, perchè le loro scelte NON possono andare contro le esigenze della maggioranza di chi li ha votati che lo dimostra ogni giorno. E chi li ha votati siamo noi, i cittadini, e siamo quelli che dimostrano che non possono fare 100 metri a piedi per andare a prendere il giornale, o non possono portare il bimbo a scuola se non con il super-suv!

Credo sia difficile aspettarsi qualcosa di diverso se non cominciamo a cambiare.
Magari arriverà anche il giorno in cui si vedranno bambini scorrazzare tranquilli per le strade, automobilisti che guidano con faccia rilassata e ciclisti che pedalano sicuri e contenti?

Buon fine settimana, ciclisti e non. Guidate con prudenza

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Crisi: mancanza o consapevolezza?

Il nostro mondo sta cambiando. Il particolare momento storico che stiamo vivendo ci ha portato a ripensare alle nostre priorità e a rivalutare i nostri bisogni.

Il benessere economico ha creato cose meravigliose per tutti, ma è innegabile che ha creato anche una spirale di consumismo.

Ho già espresso un po’ di tempo fa la mia opinione sulla crisi e sono convinta che crisi è anche sinonimo di opportunità.

In questo caso, l’opportunità può essere anche una maggiore consapevolezza.

Maggiore consapevolezza di ciò che consideriamo importante - qualcuno potrebbe dire che non ci sono molte alternative, o mangi o muori dice un proverbio, ma io preferisco pensare che ognuno di noi ha sempre la possibilità di scegliere.

In tutta questa rivalutazione e riconsiderazione di pensieri e di bisogni nasce il discorso sulla valutazione degli sprechi. Quando tutto va bene, magari non ci pensiamo minimamente a spegnere le luci delle stanze quando usciamo, a chiudere l’acqua del rubinetto finchè ci laviamo i denti o a metterci d’accordo per andare al lavoro in 4 colleghi con la stessa auto o a usare la bicicletta anziché l’auto per spostarci; quando tutto va bene buttiamo la cartuccia del toner appena la stampante segna “esaurito”, quando invece sappiamo che basta scuoterla e stamperà minimo altre 200 pagine!

Quando le cose sembrano andare meno bene, invece, ecco rinascere anche la nostra coscienza ecologica: evitare gli eventuali sprechi diventa il nostro obiettivo, ne facciamo quasi il nostro mantra. Qualcuno potrebbe obiettare che non è la nostra coscienza che è maturata ma bensì il pensiero che il nostro portafoglio miseramente vuoto altrimenti non ci farà arrivare a fine mese.. ovviamente, ognuno di noi è responsabile dei propri pensieri e delle proprie azioni, perciò, che sia per un motivo o per l’altro, cominciamo a fare noi ciò che vogliamo vedere fatto nel mondo. Male che vada, la crisi ci ha dato l’opportunità di diventare anche un po’ più ecologisti .

Tuttavia, mi chiedo: non è che questo legittimo “occhio allo spreco” ci può portare involontariamente a essere focalizzati più sulla mancanza che sull’abbondanza?

Se io considero che un maglione non è da buttare dopo 2 mesi ( è uno spreco perchè è praticamente nuovo!) ma che lo posso mettere anche la prossima stagione, il negoziante che vende la maglieria avrà venduto un maglione in meno e perciò si comprerà un paio di scarpe in meno; quello che vende le scarpe non potrà pagare la palestra e sua moglie non si iscriverà al corso di pilates, mentre l’istruttore della palestra non cambierà la bicicletta.

Alla fine ecco come il nostro “non sprecare” ha inevitabilmente condizionato il sistema in una sorta di reazione a catena che riporta alla mancanza e non all’abbondanza.

Voi cosa ne pensate?

Scriveteci la vostra opinione nei commenti o sulla nostra pagina facebook.

Sarà un piacere conoscere le vostre idee e parlarne.

Buona giornata, ciclisti e non. Divertitevi e guidate con prudenza

Laura

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Usare il cambio

Il corretto utilizzo del cambio è uno degli aspetti tecnici più importanti per chi va in bicicletta.

E’ importante pedalare in modo agevole e, per farlo, dobbiamo avere – oltre a buoni strumenti tecnici – anche la sensibilità di scegliere di volta in volta il rapporto più adatto in base al tipo di terreno ( pianura, salita, discesa), alla nostra condizione fisica e non ultimo alle nostre sensazioni e abitudini ciclistiche.

Anche quando ci si trova in pianura e si sta utilizzando la corona davanti più grande, si può sentire la necessità di alleggerire il rapporto perché magari stiamo percorrendo un tratto di strada con il vento contrario, o vogliamo prendere fiato, o semplicemente sentiamo il bisogno di cambiare pedalata.

Attenzione: Non cerchiamo mai di spingere un rapporto che faccia lavorare il cambio troppo in trazione, rispetto al rapporto anteriore, perciò se mettiamo il rapporto grande davanti non metteremo mai il rapporto grande anche dietro.

Ma andiamo con ordine:

Se, ad esempio, abbiamo 3 rapporti davanti ( le cosiddette 3 corone) e 7 pignoni dietro, abbiamo a disposizione 21 differenti combinazioni.

In realtà, per il motivo sopra citato, non si possono utilizzare tutte le combinazioni perché in alcune situazioni la catena sarebbe sottoposta ad un lavoro troppo trasversale che causerebbe attriti poco piacevoli all’udito e deleteri per il cambio.

Diciamo che per semplificare il discorso potrebbe andare bene la vecchia “regola del 2”.

Questa regola non scritta del ciclismo dice che se utilizziamo la corona grande davanti non dobbiamo mai utilizzare i due pignoni grandi dietro ( a volte anche 3, però, non è così automatico),

mentre se utilizziamo la corona piccola davanti non dobbiamo mai utilizzare gli ultimi due pignoni piccoli dietro ( ma a volte anche 3).

In parole povere non è MAI consigliato utilizzare grande davanti e grande dietro, piccolo davanti e piccolo dietro.

Il rapporto centrale davanti, invece, ci consente di mettere in modo indisturbato tutti i rapporti dietro.

RICORDIAMOCI DI CAMBIARE RAPPORTO SOLO MENTRE PEDALIAMO IN AVANTI. Cambiare rapporto da fermi o pedalando indietro può provocare danni seri ed irreparabili al cambio e alla bicicletta stessa, a meno che la nostra bicicletta non sia equipaggiata con un tipo di cambio come ad esempio il Nexus  o l'Alfine di Shimano con i quali l'azione di cambiata si può effettuare indipendentemente dal fatto che si stia pedalando o meno.

Una volta presa confidenza con i rapporti sarà facile scoprire quelli più adatti alle esigenze di ognuno di noi.

Divertiamoci e guidiamo con prudenza

Laura

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E’ il momento giusto di...

valenichelswachioggia

E' il momento giusto di prenderci cura della nostra bicicletta.

In realtà è sempre il momento di prendercene cura, però è anche vero che durante la stagione invernale tanti di noi ripongono la bicicletta per poi tirarla fuori alla prima bella giornata di primavera.

Determinate manutenzioni è consigliato lasciarle fare all’officina specializzata ( i tecnici sono lì proprio per quello) ma ci sono molte cose che possiamo fare da soli. Cose che ci faranno risparmiare rotture improvvise e – perché no - un bel po’ di soldini .

Tutti componenti di una bicicletta nuova sono già lubrificati. Tuttavia, mel tempo e con l’uso normale il lubrificante può diventare esausto perdendo la capacità di prevenire l’usura e la rottura delle parti che dovrebbe proteggere. La penetrazione di umidità e di sporco influisce negativamente sull’integrità del lubrificante. Il lubrificante di una nostra bicicletta viene formulato con oli basici a giusta viscosità, polimeri, additivi – come il teflon – penetranti e inibitori di ossidazione, tutti progettati per contrastare queste condizioni avverse..

  1. Se la bicicletta è molto sporca, usiamo il getto di una canna da giardino per rimuovere i residui di sporco dopo un percorso fuoristrada. Questa è un’operazione che dovrebbe essere fatta dopo ogni uscita. Se invece tiriamo fuori la bici in questi giorni - e si presuppone che  l’abbiamo riposta in buone condizioni di manutenzione -  avrà solo un po’ di polvere che possiamo  rimuovere con uno straccio e un po’ d’acqua.
  2. Asciughiamo il tutto e lubrifichiamo gli ingranaggi e la catena con un po’ di olio. Esistono oli specifici per bicicletta – e non costano nemmeno molto – ma possiamo usare anche un semplice olio per motori.
  3. Controlliamo l’usura dei pattini dei freni : se ci sembra che siano consumati o troppo secchi e sappiamo cambiarli possiamo comprare dei nuovi pattini freno. Altrimenti, portiamo la bicicletta in officina.
  4. Controlliamo l’usura delle coperture: la maggior parte delle forature si può prevenire mantenendo una pressione delle gomme corretta. Sostituiamo le coperture quando la gomma è visibilmente consumata o quando si consuma in modo non uniforme.
  5. Controlliamo che viti e bulloni siano ben fissati – sella, manubrio, ruote etc. - Se ci sono viti non chiuse perfettamente possiamo prendere un cacciavite o la chiave a brugola e fissarle. Se non ci sentiamo sicuri di avere fatto la cosa giusta, passiamo in officina: il personale specializzato è a nostra disposizione.
  6. Controlliamo che i pedali siano fissati per bene.
  7. Se ci sono, controlliamo che i fanali funzionino. In caso sostituiamo le batterie.

Questi semplici accorgimenti possono essere messi i n atto da tutti noi in poco tempo e regolarmente, senza spendere molto. Ovviamente una pulizia regolare mantiene le nostre biciclette in perfetto stato assicurandoci corse più fluide, cambi più veloci e migliore rendimento delle trasmissioni. Se lo desideriamo, possiamo trovare presso la nostra officina di fiducia tutti i prodotti specifici per la pulizia e la manutenzione. I tecnici sapranno indicarci lubrificanti, sgrassanti, oli, lucidanti e quant’altro.

Buon divertimento e guidate con prudenza!

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Una bicicletta leggera è una bicicletta veloce?

In uno studio pubblicato sul British Medical Journal, il dottor Jeremy Grooves, racconta di aver alternato in modo casuale la sua vecchia bicicletta a un modello in carbonio di ben quattro chili più leggero.

Cronometrando per 6 mesi i suoi 43 km quotidiani per andare al lavoro, ha registrato UN SOLO MINUTO di differenza media su un’ora e 40 minuti di pedalata, nonostante la differenza di peso tra i due mezzi fosse del 30 per cento.

Il consiglio di Grooves è di provare a ridurre il peso del ciclista!

(fonte: BC – La rivista della FIAB- Amici della bicicletta)

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Perchè la bicicletta fa la differenza?

Lo sviluppo economico ha portato, negli anni, una grande diffusione dell’automobile, soppiantando la bicicletta come mezzo di trasporto.

Tuttavia, con l'aumento del traffico urbano, l'automobile come mezzo di trasporto ha dimostrato tutti i suoi limiti e, soprattutto nei territori fortemente urbanizzati, l'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto è tornato nuovamente concorrenziale.

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We love...

Tanta tecnologia.

Soluzioni mirate.

Colori moda con ispirazioni che si rifanno agli anni ‘80-'90.

Cromie fluo e punti-colore puntano il focus su questa collezione.

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